In forma di rose e di re
Musiche tradizionali medioevali, cantigas e sefardite
Nel corso dei secoli, il crocevia di viaggiatori, esploratori e pellegrini, è stato fonte di scambi commerciali e culturali attraverso tramite le carovanerie che congiungevano due mondi in apparenza lontani e diversi come quello occidentale e mediorientale.
Tra i diversi aspetti che li hanno sempre uniti troviamo la simbologia della natura, che dal medioevo al rinascimento assume un ruolo figurativo imprescindibile tra le due principali forme d’arte del tempo: la pittura e la musica.In particolar modo si decantano e dipingono fiori carichi di significati e simbologie mistiche
E’ la rosa, più di altri fiori, raffigurata e citata nei dipinti e testi sacri nel corso dei secoli, assumendo di volta in volta accezioni e metafore più disparate;
la disposizione dei petali ad esempio, come un mandàla, rappresenta l’idea della perfezione e dell’infinito (la stessa Rodi veniva definita l’isola delle rose)
La rosa diviene così il simbolo del divenire, del perpetuarsi dei cicli e spesso viene dipinta, in quanto rinascita della vita, come immagine distintiva della primavera
Antichi brani di varie culture dunque, tra cui cantigas e sefardite, riporteranno lo spettatore in atmosfere di tempi passati, attraverso musiche tramandate fino ad oggi, tra religione e quotidianità dell‘epoca ove si racconta anche di re e amori segreti
L ensemble e’ cosi’ composto :
• flauti vari
• percussioni : tamburi a cornice ,dumbek ,darabouka