Gli Omphalos col Sud a tracolla

La partecipazione del gruppo terlizzese allo spettacolo di Vito Signorile

20/11/06 – Si è chiusa un’importante esperienza per il gruppo Omphalos di Terlizzi (www.omphalosmusic.com).
Sua infatti la presenza agli arrangiamenti musicali con la partecipazione di Betty Lusito, Giuseppe Volpe alla fisarmonica, Michele Lusito alle percussioni e Fedele De Palma ai plettri dello spettacolo “Col Sud a tracolla” di Vito Signorile, in anteprima nazionale giovedì 16 novembre presso il Teatro Abeliano di Bari. Gli altri spettacoli hanno avuto luogo il 17-18-19 Novembre.

La prima nazionale dello spettacolo che girerà l’Italia vede alla drammaturgia e alla regia Vito Signorile, ripercorrendo, come scritto da Giuseppe Schito, “per anni il silenzio ed il buio, i rumori e i paesaggi, i gesti e gli sguardi di un Sud Mediterraneo che assumono, volta per volta, un tempo ed uno spazio sempre nuovi e sorprendenti”, il quale dedica il suo lavoro all’amico Matteo Salvatore, scomparso nell’Agosto 2005, personaggio leggendario, poeta d’Apricena, cantastorie della Terra di Puglia in una vita dedicata alla ricerca, maestro e influenza di artisti come Teresa De Sio e Vinicio Capossela.

La ricerca di Vito Signorile, in un periodo definito “di quaresima culturale”, si struttura come ricerca tra “canti del riposo, villanelle, serenate, stornelli, canti a dispetto, filastrocche e racconti che si perdono nella notte dei tempi”, ritrovando quel lirismo e quella rabbia nascosta alle radici della canzone popolare, facilmente svenduta ed edulcorata in tempi di mercificazione della nostra storia in termini di turismo

Il canto popolare pugliese, distinto in lamento accorato, ed esplosione di allegria, si caratterizza per tematiche legate al mondo del lavoro, spesso rivolte contro il “soprastante” e nascondendo un desiderio di rivolta; la stessa voglia di libertà contenuta anche in quei canti di allegria violenta, attenta, grottesca, come detto da Raffaele Antini, “per l’ammiccamento e per la metafora, e la satira pungente. E anzi davvero satireschi, e non solo satirici, sono spesso questi canti che celebrano la vendemmia e il desiderio sessuale (nei dialetti pugliesi non esiste il “ti amo”), e che risvegliano la memoria di antichi riti agresti e di lontane incontaminate parentele: è in essi che mentre si delinea l’idea di una società diversa e senza più “soprastanti”, riaffiora la memoria della grecità.”

La produzione teatrale 2006/2007 del Teatro Abeliano, una delle più importanti realtà teatrali italiane, quest’anno riunificatasi alla struttura di produzione Prometeo, presenta un cartellone che mette insieme nomi importantissimi dello scenario nazionale e progetti che rappresentano mai come ora una sfida. Il titolo di quest’anno infatti è “Parole in sogno e in guerra”, sogno verso la cultura contro l’idea di una concezione del teatro visto come una forma di espressione culturale giunto ai suoi “ultimi respiri” (essere o non essere/questo è il problema/se sia più nobile soffrire nell’animo/per i sassi e i dardi scagliati/dall’oltraggiosa fortuna/o ribellarsi ad essi/e combatterli fino a farli cessare/morire, dormire…sognare forse/ecco il difficile) e vede l’interazione con il Piccinni, il Kismet e il Kursaal come anche l’interesse verso la musica, con il jazz e i laboratori: come affermato da Vittorino Curci (Assessore alla Cultura della Provincia di Bari) “un patrimonio preziosissimo per la nostra Terra, oltre che un limpido esempio di cooperazione e progettazione”.

I racconti, le cantilene, gli aneddoti, di mia nonna, devono aver lasciato un segno ben più profondo di quanto, bambino, potessi immaginare, pur gustando con grande piacere gli attesi momenti di ascolto intorno a un braciere. Quando mancò mia nonna mi prodigai, registratore a tracolla, a fermare i ricordi che altre nonne graziosamente mi regalavano (non prima di essere state a lungo “corteggiate”) e a studiare i “reperti” di altri appassionati ricercatori (Otello Prefazio, Pietro Basentini, Pietro Buttitta, Matteo Salvatore) con i quali si stabilirono forti legami di amicizia. Occasioni per qualche appunto su carta stampata o con mezzi audio visuali non ne sono mancate. Ho voluto coglierne solo alcune quando mi offrivano solide “garanzie” culturali:

«Bevete Puglia”, il libro-disco sollecitato e coordinato dal mio amico Giuseppe Schito, che mi indusse ad approfondire la ricerca sui canti della vendemmia e del vino e che mi portò successivamente alla realizzazione del recital, “Pugliata”; “Primo NIP”, la trasmissione radiofonica per RAI UNO che mi permise di arricchire le mie conoscenze attraverso una lunga “passeggiata” attraverso le regioni italiane alla ricerca di gruppi e solisti della musica popolare; “Ragù” lo spettacolo teatrale (oltre mille repliche) che mi ha tranquillizzato sulla capacità del pubblico di discernere il vero dal falso e di apprezzare tutto ciò che con passione riconduce alle nostre radici; “Quando il lupo dorme” che raccoglie in CD antiche canzoni e nuove composizioni  a testimonianza di un passato ricco di una poesia che non merita oblio. Frammenti sparsi, autentici pezzetti di cuore, tento di mettere assieme, ora, con altri amici musicisti e ricercatori, per rendere omaggio al più grande cantastorie pugliese, che volle regalarmi la sua genuina amicizia.
A Matteo Salvatore…col Sud a tracolla
. »(Vito Signorile).
Nico Andriani